Numerose sono le testimonianze di antiche masserie vicino ad Otranto, alcune perfettamente conservate altre in stato di totale abbandono, dimore di contadini che attraverso la fatica ed il  lavoro producevano ricchezza e prosperità per tutto il territorio salentino.

Masserie vicino Otranto:

  • Masseria Malcantone – Minervino
  • Masseria Susciu- Carpignano Salentino
  • Masseria Cocorzo -Carpignano Salentino
  • Masseria Epifani –  Roca-Melendugno
  • Masseria lo Ciccarese- Martano
  • Masseria Zundrano – Acaia

 

 

 

 

Masseria San Giovanni Malcantone

  Masseria San Giovanni Malcantone La masseria di proprietà dei duchi Gualtieri, si presenta ben recinta sulla vecchia via che dal territorio interno (Minervino di Lecce) portava alla costa a sud di Otranto (S.Emiliano), strutture più recenti sorte nella seconda metà del 1700 furono aggiunte alla robusta torre di base troncopiramidale, databile nella seconda metà del 1500, il cui piano superiore, anch’esso coperto a botte come il sottostante, si vuole eretto successivamente, ed ha un solenne parapetto sporgente su mensole finemente lavorate. Difendono il suo interno un camminamento di ronda e un piombatoio aperto sul grande arco a tutto sesto dell’ingresso. Nelle sue vicinanze si trova un antico menhir che richiama tempi preistorici e riti di fecondità.

 

 

 

Masseria Susciu

Tra  Martano e Carpignano, quasi sul tracciato dell’antica strada Lecce-Otranto, questa singolare costruzione turriforme, esce dagli schemi della tipica torre-masseria e si impreziosisce di un ampio ballatoio nel quale è ricavata l’unica caditoia posta a difesa della porta di ingresso al piano terra. La parte superiore dell’edificio si restringe per fare spazio al ballatoio e si arricchisce di un bel coronamento a mensole, che reggono il parapetto sommitale, all’interno del quale si sviluppa un camminamento di ronda. Singolari costruzioni trulliformi in pietra a secco, recinti e capanne, si fondono mirabilmente con la natura del terreno creando effetti di una esasperata arcaicità. Il complesso edilizio prende probabilmente il nome da un certo Pietro Suscio da Carpignano, del quale  lo Iurlaro parla nella sua “Storia e cultura del teatro Salentino del ‘600”.

 

Masseria Cocorzo

Il modesto fabbricato della masseria sito in località Carpignano, si individua e si qualifica per la presenza dell’elegante colombaia, sul portale vi è presente lo stemma degli Orsini de Balzo. Il colombo nei tempi trascorsi rappresentava un importante fonte di guadagno. La sua carne veniva utilizzata soprattutto per l’alimentazione di bambini e anziani. In epoche passate le colombaie costituivano un privilegio della nobiltà e del clero, che ne traevano carne in abbondanza. I colombi appartenevano sempre al proprietario della colombaia, in quanto in essa dormivano e nidificavano.

 

Masseria Epifani

Il complesso edilizio sorge al centro di un fertile avvallamento del terreno nei pressi del villaggio di Roca nuova. Si organizza attorno ad una torre troncopiramidale, provvista di scala in muratura per accedere al terrazzo e si chiude in un piccolo recinto dove trovano posto le capanne per gli ovini, i granai, il forno e la casa per la merce. Nel catasto onciario di Melendugno del 1746, la messeria viene riportata tra i beni di Antonio De Giorgi di Vernole ed è cosi’ descritta: “Masseria nominata Epifani, consistente in curti, case, capanne, torre, trisciolo avanti con pozzo e giardinello”. Dalla fine del ‘700 fino alla data di soppressione dei beni eclesiastici, la masseria appartenne al Monastero di S.Chiara di Lecce.

Masseria Lo Ciccarese

Masseria Lo Ciccarese in feudo di Martano, ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo del complesso masserizio che si è organizzato in epoche successive. Il complesso fa parte del della tipologia “torre-masseria”. Accanto all’edificio torre vi era generalmente un edificio merce: un piccolo vano provvisto di focolare per la lavorazione del latte. La torre rappresentava l’unico mezzo di difesa dei contadini dai banditi, per questo vi era la presenza di una caditoia centrale sull’ingresso. Una volta rifugiatosi nella torre si raggiungeva il terrazzo per difendere l’ingresso facendo precipitare dalla caditoia pietrame o altro materiale per scoraggiare gli assalitori. Inoltre i contadini, potevano fare affidamento sulla solidarietà dei vicini dato che al tempo le campagne erano generalmente molto più popolate.

 

Masseria Zundrano

Masseria Zundrano  località Acaia, l’attuale stato di degrado del complesso masserizio datato intono al XV secolo, ha fatto perdere il carattere signorile dell’edificio palazziato. La masseria si trova sulla antica strada Lecce San Cataldo, lo stemma posto sul palazzo appartiene alla famiglia Bozzicorso. La casa palaziata affaccia sulla corte di servizio e si lascia alle spalle il giardino chiuso con l’apiario. A piano terra due locali a pianta rettangolare coperti a botte, il trappeto e un vano per le vasche dell’olio. I locali a primo piano adibiti originariamente a dimora stagionale del proprietario, sono coperti a due spioventi con camminamento di ronda che si sviluppa tra il soffitto e il camminamento del terrazzo. Porte e finestre sono difese dalle caditoie, mentre della cappella rimane soltanto il campanile a vela. 

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