Breve introduzione sulle Masserie  del Salento vicino ad Otranto

La masseria costituisce quella forma tipica di insediamento rurale a carattere permanente, che in Puglia, in modo particolare, assume la funzione di centro di organizzazione produttiva e di punto di riferimento delle attività agrofondiarie. In realtà questo fenomeno delle masserie ha radici profonde e si identificano nella villa rustica di epoca romana. Lo schema tipico delle masserie prevedeva una costruzione di tipo chiuso verso l’esterno, e con aperture interne nella corte. Le mura erano funzionali per difendersi in caso di attacco dei briganti, così come le torri con caditoie ove presenti. 

 

 

Masseria Asteri la storia

La parte più antica della  Masseria Asteri fu edificata durante la fine del ‘700 e sorge vicino ad un antichissimo frantoio ipogeo, era uso infatti scavare nella roccia e la roccia stessa dello scavo veniva utilizzata una volta squadrata, per l’edificazione di nuovi edifici in superficie. La roccia era generalmente del tipo “pietra leccese”  vi era poi un secondo tipo di pietra chiamata nel gergo locale “pilu-mafu” questo tipo di pietra  era utilizzata per edificare forni e caminetti in quanto refrattaria e molto compatta. Alle sue origini la masseria era composta da: un ingresso, con un grande portone  una camera adibita a stalla di cavalli, con una chiave di volta amovivbile da cui si caricava dall’alto  la paglia detta in gergo “pajera”, una camera adibita a cucina con un grande caminetto centrale, una piccola camera del “massaro” due camere esterne adibite a ricovero di animali, generalmente ovini.

 

 

 

Queste camere adibite ad ovile, erano state realizzate con pietra leccese ricoperta da “bolo” di terra, e il tradizionale spiovente realizzato con canne (che abbondavano sul luogo ) e tegole dette “imbrici”. Vi si praticava un discreto allevamento del bestiame fino agli inizi del ‘900. Successivamente con l’avvento diffuso in tutto il Salento della coltura del tabacco, venne dismessa la pastorizia e le attività ad essa connesse. La masseria divenne centro di essiccazione e tutte le campagne intorno invece erano adibite alla coltivazione del tabacco. Il tabacco è stato per il Salento l’unica coltura capace di dare lavoro, nella fase agricola e in quella industriale, rappresentando una grande risorsa economica per l’intero territorio. Questa situazione durò fino agli anni 70’ dopodichè si interruppe perchè i costi di produzione divennero elevati, e molti competitor stranieri riuscivano a produrre a costi  molto più bassi in primis Grecia e Turchia.

 

 

 

La masseria Oggi

Oggi la masseria a seguito di un rigoroso restauro conservativo iniziato nel 2006 e rispettoso dei luoghi cerca di offrire ai propri ospiti l’essenza principale di questa abitazione rupestre, cioè il contatto con la natura e il paesaggio circostante senza dover rinunciare ai comfort odierni. Cercando di mantenere un impatto ambientale più basso possibile, ed avendo utilizzato nel restauro solo materiali eco compatibili. La masseria rappresenta un luogo ideale per trascorrere le vostre vacanze nel relax più assoluto

 

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