Le masserie vicino a Otranto: un importante esempio di architettura rurale e patrimonio culturale del Salento.
Queste masserie, risalenti all’epoca medievale, erano originariamente fattorie fortificate utilizzate per la produzione agricola e la difesa contro gli attacchi degli invasori. La loro architettura, caratterizzata da mura spesse, torri di avvistamento e cortili interni, testimonia la loro funzione di difesa.
Il termine “masseria” ha nell’Italia meridionale un significato molto ampio ed individua spesso tutte le forme d’insediamento sulla campagna, facente parte degli ingenti patrimoni dei signori feudali, delle chiese e delle abbazie medievali che affidavano al “massaro” l’amministrazione dei lavori rurali e della manodopera agricola.
Alcune delle più antiche masserie della zona di Otranto risalgono al XV e XVII secolo e sono ancora oggi ben conservate, altre purtroppo sono in stato di abbandono. Molte di queste antiche costruzioni sono state ristrutturate e trasformate in alberghi o agriturismi, offrendo agli ospiti la possibilità di vivere un’esperienza unica immersi nella natura e nella storia del Salento. La loro riscoperta e riqualificazione ha contribuito a valorizzare il territorio e a mantenere vive le tradizioni locali.
Masserie vicino Otranto:
- Masseria Torcito – Cannole
- Masseria Cippano – Otranto
- Masseria Piccinna – Otranto
- Masseria Donna Rosa – Otranto
- Masseria delle Orte – Otranto
Masseria Torcito
Poco distante da Cannole ed a pochi chilometri dal mare di Otranto, l’antica Masseria Torcito, risalente al XII secolo è circondata da duecento ettari di bosco di olivi selvatici, pini marittimi e bassa macchia del Parco Naturale di Torcito, a soli 2 km da Masseria Astéri. All’epoca era conosciuta come un casale di potenti e nobili famiglie.
Nel XVI secolo sono state apportate importanti modifiche da parte dei nobili del Regno di Napoli per contrastare il pericolo rappresentato dalle orde turche. Queste modifiche, evidenziate dall’iscrizione rimasta sulla facciata della masseria con la data 1657, comprendevano l’innalzamento delle mura, la costruzione del primo piano con una scala per isolarsi in caso di attacco, una torre e, successivamente, sul lato sud, la chiesa di San Vito, che è stata desacralizzata nel 1900, in aggiunta a nuove strutture come un fienile, una stalla, un forno e un rifugio per uomini e animali.
Masseria Cippano
Nella zona meridionale di Otranto, lungo la litoranea Otranto-Porto Badisco, di fronte alla Torre di Sant Emiliano, si trova uno dei più interessanti esempi di masseria fortificata: la Masseria Cippano. Risale al XV secolo ed è in buone condizioni di conservazione. La struttura è alta circa 15 metri e dotata di una scala esterna, un ponte levatoio e una grande caditoia. Lo stemma dei marchesi di Casamassella, i nobili proprietari, campeggia sui vari ingressi alla masseria. La torre di avvistamento, utilizzata per comunicare con le altre torri e masserie, testimonia l’antica paura di invasioni turche. La masseria dispone di una piccola chiesetta costruita alla fine del 1700 e di tutte le strutture necessarie per la sussistenza di una piccola comunità. Alcuni dettagli architettonici di particolare interesse sono le false guardie sopra la terrazza, gli scarichi d’acqua a forma di cannone e i gettatoi. L’acqua piovana veniva raccolta in grandi cisterne e distribuita agli abbeveratoi tramite un sistema di canalizzazione che sfruttava la pendenza della copertura della cisterna. Dopo la riforma agraria, il latifondo è stato suddiviso tra i contadini.
Masseria Piccinna
La Masseria si trova tra i due Laghi Alimini, con accesso dalla strada provinciale SP341. Il complesso è caratterizzato da una torre principale, con un unico piano di tipo tronco-piramidale, risalente all’inizio del XVI secolo, e si trova al centro di un cortile circondato da muri a secco. Alti recinti a secco erano destinati a raccogliere gli animali all’interno del perimetro della masseria. All’inizio, si poteva accedere al terrazzo tramite una scala a pioli, mentre la gronda sulla porta, indica la presenza di un ponte levatoio che poteva essere chiuso in caso di attacco, isolando la torre dal resto dal resto del. Pensata per essere autosufficiente, in seguito, sono stati aggiunti altri edifici e strutture destinate ai lavoratori e alle altre attività necessarie alla vita della masseria, che era principalmente dedicata all’allevamento e alla pastorizia. La Masseria dista un chilometro dalla Baia dei Turchi, dalla quale si racconta che i Turchi sbarcarono e distrussero Otranto nel 1480.
Masseria Donna Rosa
Donna Rosa è una masseria fortificata databile tra il XVI e il XVII secolo, che si trova lungo la via che porta ai Laghi Alimini, accessibile da una stradina che si dirama dalla SP151. Situata in un’area vulnerabile a causa della vicinanza alla bassa costa dei Laghi Alimini, questa zona fu attaccata dai Turchi durante l’invasione di Otranto nel 1480. Il complesso, circondato da ulivi e terreni tipici della macchia mediterranea, consiste in un edificio a forma di torre, dotato di feritoie, circondato da altri edifici come depositi, magazzini e abitazioni per il “massaro” e i contadini. La caratteristica unica di questa masseria è che l’edificio a forma di torre originale non è stato incorporato nelle costruzioni più recenti, ma è rimasto distinto da essi e collegato solo da una fitta rete di recinti in pietra a secco.
Masseria delle Orte
La struttura, che dà il nome alla baia, era originariamente una torre costiera di difesa costruita nel XVI secolo. La costruzione della torre delle Orte, insieme ad altre fortezze, masserie fortificate e torri di avvistamento, fa parte del piano di fortificazione del territorio appoggiato dall’Imperatore Carlo V per prevenire la minaccia turca dopo la conquista di Otranto nel 1480 e il sacco di Castro e Marittima nel 1537. Era situata in una posizione strategica tra la Baia delle Orte, un luogo facile da attraccare, e la città di Otranto. Nel 1826, con la scomparsa dei pericoli che l’avevano resa necessaria, fu abbandonata per poi essere incorporata all’interno di una masseria. La torre, a 100 metri dal mare e a un’altitudine di 35 metri e consiste in un bastione quadrato di 16 metri di lato e presenta una fascia marcapiana che suggerisce la presenza di un piano superiore, come previsto dalle costruzioni del periodo. Il complesso oggi risulta di proprietà privata e sono in corso dei lavori di restauro.
Altre Masserie nei dintorni di Otranto e che meritano una menzione, seppur in stato di rovina e abbandono:
- Masseria San Nicola di Casole – a 3k da Otranto sulla litoranea per Leuca.
- Masseria San Giovanni Malcantone – Contrada Matrico, Minervino di Lecce
- Masseria Quattro Macine – Giuggianello